Disabilità e Sport

Disabilità e sport diventano temi di attualità con l’avvicinarsi dei Giochi Paralimpici di Londra 2012. La notizia in evidenza è stata la riammissione delle discipline praticate dagli atleti con disabilità intellettiva. L’esclusione in passato è stata frutto di uno scandalo dovuto alla presenza di un reporter normodotato, nei Giochi Paralimpici.

È stato messo in discussione il metodo di classificazione e le responsabilità dei medici incaricati dei controlli. La riorganizzazione è stata conclusa nel 2009 e di conseguenza è stata stabilita la riammissione degli atleti con disabilità intellettiva. Il Comitato Italiano Paralimpico svolge attività di promozione e scuola per avviamento allo sport delle persone disabili. Grazie ai Centri di avviamento allo Sport Paralimpico e alle convenzioni con INAIL, Centri di Riabilitazione e all’assistenza degli organi territoriali è così possibile promuovere l’attività sportiva adatta agli alunni disabili in età scolare. I benefici dell’attività sportiva in caso di disabilità sono innumerevoli.

C’è una minore difficoltà a compiere le attività della vita quotidiana necessarie per l’autonomia in casa e fuori casa. Risulta un migliore tono dell’umore, conservazione di motivazione, relazioni sociali e familiari. Si  manifesta un migliore trofismo muscolare, funzione cardiovascolare e una migliore densità minerale ossea. Si presenta, nelle limitazioni funzionali, un migliore cammino ed equilibrio, resistenza allo sforzo e destrezza manuale. Lo sport è un mezzo di integrazione sociale con maggiore motivazione di uscita dalla famiglia e un miglioramento del rapporto con la realtà.

Favorisce gli interscambi sociali e incrementa l’autostima. Il rischio associato alla pratica sportiva non deve essere superiore ai benefici. Ci sono attività a basso contenuto tecnico come il ballo, il nuoto, il podismo e la bicicletta e attività di grosso impatto come il calcio. L’attività sportiva permette alla persona disabile di migliorare lo stile di vita e di evitare la sedentarietà. Nell’ambito scolastico è necessario per l’operatore che entra in contatto con l’alunno disabile, avere una formazione approfondita e competenze specifiche, oltre che doti comunicative e relazionali.

L’autonomia è l’elemento fondamentale per la persona disabile. Un basso livello di attività fisica e poche abilità motorie comportano un peggioramento dello stato di salute. La scuola è uno dei  pochi luoghi dove i disabili possono praticare sport. Ne risulta anche l’esigenza di capire quali siano i bisogni motori dei disabili, però la valutazione motoria e attitudinale delle persone disabili è un campo ancora in fase di ricerca. Le scelte didattiche quindi sono di scegliere attività funzionali all’alunno e alla classe.