Una città del futuro accessibile ?

 La Fondazione Riccardo Catella e FAI-Fondo Ambiente Italiano hanno collaborato per organizzare la conferenza “Innovazione del Territorio Italiano”, che si è svolta nelle sedi della Fondazione, in occasione delle Giornate FAI di Primavera.

L’obiettivo della conferenza era quello di aprire il dibattito, stimolando la riflessione , e soprattutto l’azione dei partecipanti, sul tema dell’innovazione in ambito urbanistico, proponendo un modello di città accessibile.

Tra innovazione e accessibile: cosa ci insegna l’iniziativa progetti della gente

La Fondazione Catella si occupa di accessibilità delle strutture da tempo, portando avanti alcuni progetti che hanno come attori le stesse persone che ne usufruiscono.

Nell’ambito di“Progetti della Gente”la Fondazione ha progettato un parco che potesse essere accessibile a tutti i bambini, anche a quelli con disabilità.

La sua collaborazione con FAI è dovuta al comune intento perseguito, ossia quello di uno sviluppo urbano che possa essere allo stesso tempo innovativo e sostenibile.

Secondo l’imprenditore e immobiliarista Manfredi Catella, promotore dell’iniziativa (che ha pensato l’iniziativa dedicandola al padre, Riccardo) è indispensabile immaginare e costruire un progetto di vita che metta al centro l’essere umano, il cittadino, nel contesto dell’ambiente in cui agisce, ossia l’ambiente naturale e quello urbano.

Gli interventi della conferenza “Innovazione del Territorio Italiano”, tra i quali quelli dei delegati FAI e di architetti di fama internazionale, hanno presentato un obiettivo possibile, ossia quello di una città architettonica moderna e accessibile, che fosse allo stesso tempo sostenibile.

La sostenibilità per la Fondazione Catella, è un concetto ben radicato in ognuno dei suoi progetti, e consiste nella valorizzazione e riqualificazione degli spazi urbani, compresi quelli verdi, al fine di costruire un modello di città, appunto “sostenibile”.

Un modello urbano che possa essere efficiente e perfettamente funzionante, non di per sé, come un meccanismo senz’anima, bensì grazie al concreto e costante intervento delle persone che ci vivono, le quali sono stimolate dai progetti della Fondazione a contribuire  in modo diretto e consapevole, al miglioramento della città in cui vivono.