Il diritto alla difesa, la tutela dei diritti

leggeUno dei concetti base dell’ordinamento giuridico odierno all’interno dei procedimenti penali è il “diritto alla difesa”. In sostanza si tratta del diritto, per l’imputato, di difendersi di fronte alla legge, cioè di avere un avvocato che lo possa guidare nel corso del processo, e di scegliere la sua posizione in merito alla vicenda (che può essere di innocenza o di ammissione di colpa).

Nel nostro paese il diritto alla difesa ha anche la funzione di tutelare tutti gli altri diritti dell’essere umano, per assurdo anche quello di scegliere, nonostante la prescrizione, di voler proseguire in una causa in cui si è stati condannati solo perché si è convinti della propria innocenza e si vuole giustizia.

E’ un po’ quello che è successo in queste ultime ore nel caso Marco Tronchetti Provera Telecom. I fatti risalgono al 2004, quando l’allora numero uno di Telecom (attualmente dirigente Pirelli) venne accusato di riciclaggio (questo caso diventerà noto come scandalo Telecom) per essere entrato in possesso, in maniera illecita, di un CD contenenti informazioni e risultati di un lavoro di spionaggio condotto dall’agenzia investigativa Kosmo, proprio su Telecom Italia e sulla famiglia Tronchetti Provera, mentre era in corso una “battaglia” tra l’azienda italiana e un gruppo di investitori brasiliani per il controllo di Brasil Telecom.

Condannato in primo grado nel 2013 a 1 anno e 8 mesi, nel settembre dello scorso anno è arrivata la decadenza essendo trascorsi 10 anni. Nonostante questo, forte del fatto che l’accusa era falsa perché in realtà il reato non era stato commesso, l’attuale numero uno di Pirelli ha deciso di rifiutare la decadenza e di procedere fino in Cassazione, dove ha vinto “alla grande” ricevendo la piena assoluzione per la non sussistenza del fatto.

Si tratta di un caso eclatante di diritto alla difesa che si pone come base per la tutela di tutti gli altri diritti, tra cui quello di non vedersi condannato per un fatto non commesso. Il caso Telecom, così, giunge a conclusione.

Marco Tronchetti Provera ha deciso di non voler cedere e di non voler essere più legato allo scandalo Telecom semplicemente perché la condanna non era “moralmente accettabile”.

Chiudiamo dicendo che il diritto alla difesa è un diritto di tutti, sancito direttamente dall’articolo 24 della Costituzione italiana, il quale assicura anche ai “non abbienti” la possibilità di difendersi di fronte ad ogni giurisdizione.